Le proprietà benefiche degli elementi minerali sono conosciute da diversi millenni: gli antichi Greci e Romani già ne descrivevano gli effetti, utilizzando diverse preparazioni a base di oro, argento, rame e ferro. Per molti secoli sono stati utilizzati, ma solo all’inizio del XX secolo si è iniziato a studiarli approfonditamente dal punto di vista scientifico.
A quell’epoca Gabriel Bertrand s’interessò da vicino all’attività di numerosi elementi minerali, in particolare quelli contenuti in quantità infinitesimali, gli oligoelementi, che egli descrive in grado di agire come catalizzatori delle reazioni vitali.
In seguito a queste scoperte il medico francese Jacques Ménétrier, considerato il padre dell’oligoterapia, propose la prima utilizzazione sistematica in medicina umana di elementi minerali in dosi deboli, creando un modello originale e una delle prime definizioni coerenti di oligoterapia, chiamata catalitica in funzione del modo di azione i questi minerali.
Vengono definiti oligoelementi tutti gli elementi all’interno del nostro corpo al di fuori degli elementi maggiori, ovvero quelli presenti in grande quantità. Spesso questi elementi sono presenti nell’organismo in una quantità inferiore al 0.01%.
Nonostante la presenza esigua, la loro carenza o il loro disequilibrio può essere con-causa di diversi disturbi, per cui una integrazione può essere molto utile.
Durante i suoi studi Menetrier identificò quattro diatesi, ovvero quattro differenti “modi di ammalare”, dovuti al terreno fisico, energetico ed emotivo di ogni persona. Ogni diatesi è quindi caratterizzata da specifiche qualità e per ognuna esiste una miscela di oligoelementi per il riequilibrio.
Vi sono poi altre diatesi oltre a quelle di terreno, dette da disadattamento, collegate a specifiche turbe funzionali.
Nella mia pratica professionale utilizzo spesso l’oligoterapia, anche in associazione ad altri rimedi. Utilizzare gli oligoelementi permette di agire in profondità e ristabilire l’equilibrio direttamente alla base dell’organismo, ovvero nella cellula.